Zona Vallarsa: 1,5 milioni per i lavori
Dovrebbe pagarli la cooperativa:
il Comune si appella alla Provincia
(dal quotidiano Alto Adige - 17.7.2011) di Bruno Canali
LAIVES. Supera abbondantemente il milione e mezzo di euro la spesa necessaria per mettere in sicurezza le rocce a picco sulla zona sportiva Vallarsa. La stima dopo le verifiche geologiche, intanto l´area rimane chiusa. «Per affrontare una spesa di questo genere abbiamo chiesto aiuto alla Provincia - afferma Georg Zelger, assessore all´urbanistica -. Aspettiamo una risposta». La zona sportiva è proprietà di una cooperativa privata la quale gestisce pista ghiacciata e campi da tennis, oltre ad una piccola area verde ricreativa. E proprio il fatto di essere una struttura privata potrebbe rappresentare adesso un handicap per il finanziamento delle opere di messa in sicurezza. Il dubbio era già stato sollevato in consiglio comunale mesi fa da Christian Bianchi, che aveva citato a proposito il decreto del presidente Durnwalder del 5 agosto 2008, concernente i piani delle zone di pericolo. All´articolo 9, dove si parla espressamente di «impianti sportivi e per il tempo libero», premettendo che anche questi «sono da sottoporre alla verifica di compatibilità idrogeologica e idraulica», si avverte che comunque «l´elaborazione di questa verifica è a spese del proprietario o gestore». Brutta tegola sulla testa della cooperativa proprietaria dell´area Vallarsa, anche perché di sua proprietà, oltre ai campi sportivi, è anche la parete rocciosa dalla quale potrebbero cadere i massi. È evidente che la cooperativa di suo non può nemmeno sognarsi di finanziare progetti e lavori di messa in sicurezza milionari, ma va chiarito se lo possono fare a loro volta gli enti pubblici (Comune e Provincia), magari accampando l´interesse collettivo visto che l´area è frequentata da centinaia di visitatori e giovani atleti. Intanto l´Hockey Club Ssv Leifers ha già dovuto trovare un´alternativa per allenamenti e partite delle proprie squadre giovanili: la stagione agonistica inizierà ad ottobre, ma la preparazione dovrà incominciare molto prima. Ben difficilmente per fine estate la zona Vallarsa potrà tornare agibile e quindi tutti ad Ora o Egna, con inevitabile lievitazione dei costi per la società, che ha già chiesto sostegno all´amministrazione comunale per questi problemi. Che la Vallarsa fosse una zona a rischio per la caduta massi era risaputo, tant´è che anche in passato vennero installate delle protezioni paramassi. Questo stato di cose però è ritornato di attualità in concomitanza con lo scavo della galleria per la variante stradale di Laives, scavo che avviene mediante brillamento di mine. Il tunnel avanza 150 metri circa all´interno proprio delle rocce che rappresentano il maggior rischio.